Is Anybody There?

. . . . . . . . . . . . . . . . . Not by might, nor by power, but by my Spirit,' says Yahweh Sabaoth" Zach 4:6 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Dio di Signore, nella Sua volontà è nostra pace!" . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . They that can give up essential liberty to obtain a little temporary safety deserve neither liberty nor safety." Ben Franklin 1759

Wednesday, October 01, 2008

Maybe the Dems Should Replace the Donkey with the Grim Reaper

If the 'culture of death" advocates in the USA thought they could breathe a sigh of relief at Archbishop Raymond Burke's being moved to Rome, they thought wrong. An interview of the Archbishop in the 27 September 2008 edition of Avvenire, a daily Catholic newspaper sponsored by the Italian bishops' conference, shows that he will still be faithful to his call as a shepherd. In fact, I suspect this appointment may free him up to be even more vocal.
In that interview he doesn't pull any punches & makes it clear what he thinks about the direction the Democratic party is heading. It "risks transforming itself definitively into a 'party of death,'" according to the Archbishop. (U.S. archbishop at Vatican says Democrats becoming 'party of death' ) But he doesn't stop there. He talks about how the Democratic Party drifted away from what it was to become so pro-death. (As the grandson of some of those immigrants, I can verify he is exactly right in his evaluation.) He also makes it clear what direction he sees the Bishops in the US are going, & it is the same way he was heading while still in St. Louis.
Here is the rest of the Catholic News story: "The newspaper asked the archbishop, the new head of the Supreme Court of the Apostolic Signature, for his reaction to reports that his Vatican job was designed to get him away from St. Louis.
"I have too much respect for the pope to believe that in order to move someone away from a diocese he would nominate him to a very sensitive dicastery like this one," said the archbishop, whose office is in charge of ensuring that lower church courts correctly administer justice in accordance with canon law.
Archbishop Burke was asked if he knew that the August Democratic National Convention in Denver featured a guest appearance by Sheryl Crow, a musician whose performance at a 2007 benefit for a Catholic children's hospital the archbishop had opposed because of her support for abortion and embryonic stem-cell research.
"That does not surprise me much," the archbishop said. "At this point the Democratic Party risks transforming itself definitely into a 'party of death' because of its choices on bioethical questions as Ramesh Ponnuru wrote in his book, 'The Party of Death: The Democrats, the Media, the Courts and the Disregard for Human Life.'"
Archbishop Burke said the Democratic Party once was "the party that helped our immigrant parents and grandparents better integrate and prosper in American society. But it is not the same anymore.
"Pro-life Democrats are "rare, unfortunately," he said.
Archbishop Burke also was asked about being one of a few U.S. bishops to publicly ban Catholic politicians who hold positions contrary to church teaching from receiving Communion.
"Mine was not an isolated position," the archbishop said. "It was shared by Archbishop Charles J. Chaput of Denver, by Bishop Peter J. Jugis of Charlotte (N.C.) and by others."
"But it is true that the bishops' conference has not taken this position, leaving each bishop free to act as he believes best. For my part, I always have maintained that there must be a united position in order to demonstrate the unity of the church in facing this serious question," he said.
"Recently, I have noticed that other bishops are coming to this position," he said, especially after Sen. Joseph Biden of Delaware, the Democratic vice-presidential candidate, and House Speaker Nancy Pelosi, D-Calif., "while presenting themselves as good Catholics, have represented church teaching on abortion in a false and tendentious manner."
Archbishop Burke said he is convinced that a 2004 letter from then-Cardinal Joseph Ratzinger to the U.S. bishops and canon law say "it is not licit to give holy Communion to one who is publicly and obstinately a sinner. And it is logical that one who publicly and obstinately acts in favor of procured abortion enters into this category."
The newspaper asked Archbishop Burke if he ever wondered why the issue of Communion for Catholic politicians was almost unheard of in Europe, where abortion is legal in most countries.
"I don't know if Catholic politicians in Europe are more coherent, although I would have some doubts," he said.
However, he said, "I am convinced that the church must always be very clear on this point.""
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Here is the original story in Italiano:
Burke: diritto canonico, forma di misericordia nel servizio alla verità
Parla il nuovo prefetto della Segnatura Apostolica: «La salvezza delle anime è la nostra legge suprema»
DI GIANNI CARDINALE Monsignor Raymond Leo Burke è il nuovo prefetto della Segnatura Apostolica. È americano ma conosce bene Roma. Ha infatti studiato teologia alla Gregoriana come alunno del Collegio Nordamericano, si è poi laureato in diritto canonico nello stesso ateneo, ed è stato anche officiale del dicastero che ora presiede. Negli Stati Uniti è stato vescovo di La Crosse e poi arcivescovo di St. Louis, una delle più antiche e prestigiose diocesi del Paese. Avvenire lo ha incontrato negli uffici dell’imponente Palazzo della Cancelleria.
In poche parole di cosa si occupa la Segnatura Apostolica? Questo dicastero ha la vigilanza su come viene amministrata la giustizia nei tribunali ecclesiastici di tutto il mondo. Affinché la disciplina della Chiesa venga fatta rispettare da tutti in modo omogeneo e giusto. Poi giudichiamo i casi, rari per la verità, di appello contro le sentenze della Rota. Infine giudichiamo i ricorsi contro singoli atti amministrativi confermati dagli altri dicasteri della Curia romana. Chi infatti si ritiene ingiustamente colpito da un atto amministrativo, prima deve chiedere la revisione dell’atto dall’autore, e, se l’autore rifiuta di rivedere la cosa, può fare ricorso al superiore gerarchico dell’autore, cioé il competente dicastero della Curia romana, secondo la materia in questione. Se il ricorrente o l’autore ritiene ingiusta la risposta del dicastero, può fare ricorso alla Segnatura Apostolica che, in questa competenza, funge come una Corte di cassazione.
Lei diceva che compito della Segnatura è quello di vigilare su come i tribunali ecclesiastici amministrano la giustizia. Come valuta il fatto che quelli degli Stati Uniti emanano ogni anno un numero di sentenze di nullità matrimoniale superiore a quelle di tutti gli altri tribunali diocesani del mondo? Questa è una nota preoccupante. Lo dico da sacerdote americano, da canonista e ora da prefetto di questo Supremo Tribunale. Questa sproporzione ha suscitato e continua a suscitare meraviglia, anche per il rapporto evidentemente squilibrato tra il numero delle sentenze e quello dei giudici dei tribunali diocesani. Questo dicastero è intervenuto più volte per chiarificare la situazione, che rischia di far pensare che ci sia una 'via americana' per introdurre surrettiziamente una specie di 'divorzio cattolico'.
Come arcivescovo di St. Louis lei è stato al centro delle attenzioni giornalistiche non poche volte. Qualcuno ha addirittura pensato che la sua nomina sia dovuta al fatto che volevano allontanarla dalla diocesi... Ho troppo rispetto per il Papa per credere che per allontanare qualcuno da una diocesi lo nomini prefetto di un dicastero molto delicato come questo... Sta di fatto che lei a St. Louis qualche problema l’ha avuto... In effetti c’è stata la questione di una parrocchia, quella di San Stanislao Kotska, che era diventata in pratica protestante. Poi il fatto che l’Ospedale pediatrico cattolico in un evento per la raccolta di fondi ha invitato come guest star la cantante Sheryl Crow, nota per essere una accanita propugnatrice del diritto all’aborto procurato. E infine la questione della cosiddetta 'ordinazione' sacerdotale di due donne che ha visto tra le promotrici addirittura una suora. In tutti questi casi sono stato costretto ad intervenire con provvedimenti disciplinari per evitare lo scandalo dei fedeli. A malincuore, ma l’ho dovuto fare.
Ma St. Louis è una diocesi particolarmente sfortunata, oppure questi fenomeni sono diffusi anche altrove? A parte la questione della parrocchia, che è locale, le altre questioni sono diffuse anche altrove. Ad esempio è noto che sono in programma altre sedicenti 'ordinazioni' di donne in altre cinquanta diocesi degli Stati Uniti. Comunque ci tengo a sottolineare che a St. Louis non sono stato sempre a combattere contro le difficoltà che pure ci sono state. Ma ho vissuto con gioia il mio episcopato, cercando di privilegiare il rapporto con il clero e con i seminaristi. Perché credo che il primo compito di un buon vescovo sia quello di essere vicino, di confortare e di consigliare i suoi sacerdoti. Senza i sacerdoti il vescovo non può far nulla. E devo dire che questa cura è stata compensata da un buon numero di nuove vocazioni. Grazie a Dio.
Lei faceva cenno alla cantante Sheryl Crow. Avrà notato che è stata invitata ad esibirsi alla Convention democratica di Denver... A dire il vero non ci avevo fatto caso, ma devo dire che la notizia non mi sorprende più di tanto. Ormai il partito democratico rischia di trasformarsi definitivamente in un 'partito della morte', per le scelte che sulle questioni bioetiche, come ha scritto Ramesh Ponnuru nel suo libro The party of death: the democrats, the media, the courts, and the disregard for human life. E lo dico con la morte nel cuore. Perché tutti sappiamo che quello democratico è stato il partito che più ha aiutato i nostri genitori e nonni immigrati cattolici a meglio inserirsi e prosperare nella società americana. Ma ora non è più lo stesso. Nonostante tra i democratici ci siano delle singole personalità pro-life, che però sono purtroppo rare.
Lei, come canonista e come vescovo, si è detto contrario a dare la comunione a quei politici cattolici che si mostrano pervicacemente e pubblicamente favorevoli al diritto d’aborto. Ma la sua posizione non è stata fatta propria dalla Conferenza episcopale... La mia non è una posizione isolata. È condivisa dall’arcivescovo Charles J. Chaput di Denver, dal vescovo Peter J. Jugis di Charlotte e da altri. Ma è vero che la Conferenza episcopale non ha assunto questa posizione, lasciando libero ciascun vescovo di comportarsi come meglio crede. Da parte mia ho sempre sostenuto invece che ci dovesse essere una posizione unitaria, per dimostrare l’unità della Chiesa nell’affrontare questa grave questione. Ultimamente noto che anche altri vescovi si avvicinano a questa posizione. Soprattutto dopo alcune dichiarazioni evidentemente infelici da parte della speaker del Congresso, Nancy Pelosi, e del candidato democratico a vice-presidente, il senatore Joe Biden, che, pur presentandosi come buoni cattolici, hanno rappresentato la dottrina della Chiesa sull’aborto in modo falso e tendenzioso.
Nel 2004 l’allora cardinale Joseph Ratzinger scrisse una lettera ai vescovi americani su questa tematica... È vero, ma, non so perché, non venne mai distribuita. Comunque è stata pubblicata dal vaticanista Sandro Magister nel suo sito internet e anche dal periodico Origins. In essa appare chiaro che l’allora prefetto della Congregazione per la dottrina della fede appoggiava l’autentica interpretazione del Codice di diritto canonico, e che cioè non è lecito dare la Santa Comunione a chi è pubblicamente e pervicacemente peccatore. Ed è logico che chi pubblicamente e pervicacemente compie atti favorevoli all’aborto procurato rientra in questa categoria.
Si è mai chiesto perché la questione della comunione ai politici favorevoli all’aborto sia una questione eminentemente americana senza riflessi in Europa? Non lo so. Non so se i politici cattolici in Europa sono più coerenti. Anche se ho qualche dubbio. Comunque, tempo fa un politico protestante americano mi domandò se la Chiesa avesse cambiato la sua dottrina riguardo all’aborto. Replicai di no, ovviamente. Lui mi rispose: strano, perché nel Congresso americano molti cattolici appoggiano tranquillamente legislazioni favorevoli al diritto di aborto. Sono convinto che la Chiesa su questo punto deve essere sempre molto chiara.
Ma non c’è il rischio che così la Chiesa presenti un volto arcigno e poco misericordioso? Il volto misericordioso di Nostro Signore Gesù Cristo nella Chiesa è sempre presente in ogni sacerdote che parla con i suoi fedeli, li consiglia, e li confessa. Ma anche il diritto canonico, che ha sempre come sua legge suprema la salvezza delle anime, è una forma di misericordia. Aiuta a capire meglio ciò che è bene e ciò che è male.
Eccellenza, lei è noto anche per essere un vescovo favorevole al motu proprio con cui il Papa con cui ha liberalizzato l’uso della messa preconciliare... Vero. Ricordo ancora la contentezza con cui il Santo Padre presentò questo documento in anteprima ad un gruppo ristretto di presuli e a cui ero stato invitato. Il Papa con questo suo gesto coraggioso ha voluto ribadire che nella Chiesa la liturgia si deve sviluppare in modo organico, senza che si debbano avvertire delle rotture traumatiche, cosa che purtroppo e avvenuto nel post­Concilio. Personalmente non trovo alcuna difficoltà e alcuna contraddizione nel celebrare la Santa Messa secondo il Novus Ordo e secondo il rito cosiddetto di san Pio V. Il motu proprio Summorum Pontificum è stato un gesto saggio, che, sono convinto, porterà buoni frutti nella Chiesa.
Eccellenza, ma tutte queste sue caratteristiche non rischiano di dare di lei un profilo di duro conservatore... Le cose buone vanno sempre conservate. In quanto al 'duro', chi mi conosce almeno un po’ sa che non corrisponde al mio essere. La difesa della vita, il matrimonio, le vocazioni: il presule porta a Roma l’esperienza pastorale maturata in America «No alla comunione ai politici cattolici che sostengono l’aborto» «Un atto coraggioso il motu proprio Summorum Pontificum»

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